Lo sbiancamento dentale è una procedura odontoiatrica estetica volta a migliorare il colore dei denti, rendendoli più bianchi e luminosi. È particolarmente richiesto per trattare le discromie dentali causate da fattori intrinseci ed estrinseci. Ecco una spiegazione dettagliata e professionale su come funziona lo sbiancamento dentale, le sue tipologie, i meccanismi d’azione, i benefici e le precauzioni.
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- Procedura: Viene eseguito da un dentista o igienista dentale in ambiente clinico. Il professionista applica un gel sbiancante contenente perossido di idrogeno o perossido di carbamide ad alta concentrazione sui denti. Per attivare il gel, si può utilizzare una luce speciale, un laser o calore.
- Durata: La seduta dura solitamente da 30 minuti a un’ora, e i risultati sono immediati.
- Efficacia: Offre risultati rapidi e spesso più visibili rispetto ad altri metodi.
Meccanismi d’azione
Il principio attivo nei prodotti sbiancanti, solitamente perossido di idrogeno o perossido di carbamide, penetra nello smalto dentale e libera molecole di ossigeno. Queste molecole di ossigeno:
- Rompere le macchie: Rompono i legami chimici delle molecole responsabili delle macchie, rendendole meno visibili.
- Schiarire i denti: Ossidano i pigmenti che causano la discromia, schiarendo così il colore dei denti.
Benefici
- Miglioramento estetico: I denti più bianchi contribuiscono a un sorriso più luminoso e attraente.
- Aumento dell’autostima: Un sorriso più bianco può migliorare la fiducia in se stessi.
- Trattamento delle discromie: Efficace contro le macchie causate da cibi, bevande, tabacco e invecchiamento.